
Cocktail Party (1969) - T.S. Eliot
Published at : September 04, 2021
Per il Grande Teatro di T.S. Eliot in TV in onda oggi sabato 28 agosto alle 15.30 su Rai 5 “Cocktail Party” nella versione proposta dalla Rai nell’aprile 1969 con la regia di Mario Ferrero, la traduzione di Salvatore Rosati, le scene ed i costumi a cura di Lucio Lucentini. I nomi dei personaggi vennero italianizzati, al punto di cambiare totalmente alcuni di essi. Il cast artistico era così composto:
Nando Gazzolo nel ruolo di Edoardo (Edward)
Maria Fabbri nel ruolo di Giulia (Julia)
Ileana Ghione nel ruolo di Celia
Carlo Reali nel ruolo di Sandro (Alex)
Massimo Foschi nel ruolo di Pietro Foschi (Peter)
Gianni Santuccio nel ruolo di Reilly
Lilla Brignone nel ruolo di Lavinia
Adriana Alben nel ruolo dell’infermiera
Marcello Mandò in quello dell’uomo del catering.
Cocktail Party (The Cocktail Party) è un dramma in tre atti del 1949, composto dal drammaturgo e poeta statunitense (poi naturalizzato britannico) T. S. Eliot. Il titolo con cui l’opera era stata precedentemente pensata era The One-Eyed Riley, in riferimento ad una canzone popolare citata all’interno dell’opera stessa che ha questo titolo.
Il dramma venne composto per essere rappresentato al Festival di Edimburgo del 1949, anno in cui Eliot era già stato naturalizzato suddito britannico. Scritto nella forma metrica del blank verse, è caratterizzato da una accurata selezione di vocaboli in funzione della loro musicalità, accento, ma disposti in modo da risultare, all’ascolto, in una forma prosastica vicina alla lingua parlata.[1]
L’opera si divide in tre atti, di cui solo il primo diviso in tre scene; la divisione temporale degli atti stessi è debitrice del romanzo più che della drammaturgia in senso stretto: mentre tra le tre scene del primo atto passano poche ore, divise in due giorni, il secondo atto è ambientato poche settimane dopo gli accadimenti del primo mentre il terzo due anni dopo.
Per l’argomento trattato, ossia il martirio e il sacrificio personale, è considerato debitore dell’Alcesti di Euripide.
Nando Gazzolo nel ruolo di Edoardo (Edward)
Maria Fabbri nel ruolo di Giulia (Julia)
Ileana Ghione nel ruolo di Celia
Carlo Reali nel ruolo di Sandro (Alex)
Massimo Foschi nel ruolo di Pietro Foschi (Peter)
Gianni Santuccio nel ruolo di Reilly
Lilla Brignone nel ruolo di Lavinia
Adriana Alben nel ruolo dell’infermiera
Marcello Mandò in quello dell’uomo del catering.
Cocktail Party (The Cocktail Party) è un dramma in tre atti del 1949, composto dal drammaturgo e poeta statunitense (poi naturalizzato britannico) T. S. Eliot. Il titolo con cui l’opera era stata precedentemente pensata era The One-Eyed Riley, in riferimento ad una canzone popolare citata all’interno dell’opera stessa che ha questo titolo.
Il dramma venne composto per essere rappresentato al Festival di Edimburgo del 1949, anno in cui Eliot era già stato naturalizzato suddito britannico. Scritto nella forma metrica del blank verse, è caratterizzato da una accurata selezione di vocaboli in funzione della loro musicalità, accento, ma disposti in modo da risultare, all’ascolto, in una forma prosastica vicina alla lingua parlata.[1]
L’opera si divide in tre atti, di cui solo il primo diviso in tre scene; la divisione temporale degli atti stessi è debitrice del romanzo più che della drammaturgia in senso stretto: mentre tra le tre scene del primo atto passano poche ore, divise in due giorni, il secondo atto è ambientato poche settimane dopo gli accadimenti del primo mentre il terzo due anni dopo.
Per l’argomento trattato, ossia il martirio e il sacrificio personale, è considerato debitore dell’Alcesti di Euripide.

CocktailParty(1969)